Vivere col cane ci mette di fronte a una maggior comprensione dell’altro perché la differenza di specie ci obbliga a riconoscere le diversità di interessi e abitudini nella quotidianità. Vivere col cane ci cambia la vita. Ce la riempie di gioia ma anche di responsabilità. La prima che dovremmo assumerci, per creare un’intesa che renda soddisfacente la vita di entrambi, è di imparare a conoscere con chi abbiamo deciso di condividere le nostre giornate, se riteniamo importante conoscere il cane e l’individualità del cane con cui viviamo, le gioie quotidiane aumenteranno, perché andremo a scoprire un creatura che ha una valanga di cose da insegnarci, tanti particolari che la frenesia delle nostre giornate ci porta a ignorare.
Grazie alla sua presenza riscopriremo il piacere del silenzio, delle passeggiate in campagna e nei boschi, degli odori, l’importanza del nostro tono di voce, dei nostri gesti e chissà quanto altro ancora, ognuno ha le sue esperienze da raccontare.

Diamo spesso per scontato, data la nostra visione antropocentrica, che una carezza in un dato momento porti un benessere al cane. Non sempre è così. Il cane ha bisogno di fidarsi della nostra mano prima di leggerci rassicurazione. Non dimentichiamo che a volte utilizziamo le mani anche per punire il cane. I nostri gesti sono molto diversi da quelli del cane, diamogli il tempo di imparare a conoscerli per potersi fidare di noi. Le manipolazioni sono solo un aspetto delle diverse esigenze e diversa comunicazione che abbiamo noi e i cani. Ad esempio, se il cane si bagna noi sentiamo l’esigenza di asciugarlo, pulirlo e spazzolarlo in zone molto delicate, lui no. Per poter agire con tranquillità, dobbiamo educare gradualmente il cane a queste pratiche manipolatorie che sono importanti per la convivenza e la sua cura.

 

L’importanza della cura del cucciolo da parte della sua mamma

La comunicazione tattile inizia nel periodo prenatale, il feto percepisce la pressione esercitata sulle corna uterine. Dopo la nascita, tutti i contatti, col tartufo, con la bocca per la suzione, con le zampette sul corpo della mamma, sono fondamentali per il legame di attaccamento.
Nel cane, il tatto è il primo senso che si sviluppa e permette al neonato di nutrirsi e scaldarsi, riflesso termotattile.
La mamma utilizzerà il contatto e comunicherà al cucciolo le prime informazioni e accudimento tramite il leccamento su tutta la superficie del corpo e, oltre a indurre le funzioni fisiologiche di minzione e deiezioni, darà anche sollecitazioni muscolari e molto altro. Il tatto è il primo organo sensoriale che permette al cane di interagire col mondo esterno. Il cucciolo apprenderà se e come apprezzare le manipolazioni da una serie di informazioni che passeranno proprio dalla cute.
Anche quando inizieranno a svilupparsi gli altri organi di senso, vista, udito, olfatto e gusto, sarà importante una corretta e graduale socializzazione con le carezze e con le superfici.
Quando i cuccioli inizieranno le interazioni tra loro, grazie alla presenza della madre, cominceranno ad apprendere gli autocontrolli.
Dopo un gioco tra cuccioli la mamma, attraverso il leccamento, riporterà la calma nei piccoli.
La consapevolezza delle sensazioni che provoca il contatto passa attraverso le primissime esperienze che il cane vive, se queste esperienze sono insufficienti o eccessive e scorrette, il tatto potrebbe non svilupparsi correttamente.
La comunicazione attraverso il contatto attiva più canali comunicativi, uno è quello olfattivo, canale attraverso il quale il cane conosce e vive il mondo esterno. Nel cane adulto la comunicazione tattile intra specie, quindi tra cani, rinforza i messaggi provenienti da altri canali comunicativi, ad esempio quelli olfattivi e visivi.
Anche per la comunicazione interspecifica, ossia tra noi e il cane, il contatto è molto importante per la crescita della relazione.

Per essere apprezzate dal cane, le nostre carezze dovremmo sapere dove, come e quando farle. Anche la distanza e la nostra posizione rispetto al cane sono di notevole importanza.
Ci sono situazioni in cui, se non tocchiamo il cane, lui è sicuramente più contento.
Se il nostro intento è di fargli una gentilezza, il mio consiglio è di osservare la risposta del cane al nostro avvicinamento.
Ambienti molto affollati e/o rumorosi, non sono luoghi adatti per vivere momenti di benessere col cane. La troppa vicinanza di molte persone, senza via di fuga, legato al guinzaglio non è proprio la situazione che sceglierebbe se potesse essere libero di farlo. Senza contare che questo tipo di uscita è per noi, non per il cane. Passiamo il tempo a guardare vetrine, ascoltare musica, mangiare seduti al ristorante, prendere aperitivi con gli amici, guardare il telefono e lui è lì, legato al guinzaglio, non ha libertà di movimento, deve proteggersi da avvicinamenti troppo invadenti e la noia lo assale perché, oltre difendersi dai fastidi, non ha null’altro da fare. In questi frangenti il cane ci richiede più attenzione, essere attenti alle esigenze dell’altro è importante in una relazione tra individui anche se di specie diverse.

 

Ogni cane è unico, esattamente come noi

Quindi la prima domanda che ci dovremmo porre potrebbe essere: quali attività possono essere apprezzate da entrambi?
E ancora, quale vicinanza può portargli benessere? Quali luoghi?
In quali punti del corpo il cane con cui vivo preferisce essere accarezzato?
Dovremmo anche chiederci se questo è vero in tutte le situazioni oppure solo quando siamo nella nostra zona relax. Da quanto tempo viviamo con questo cane per chiedergli attività che lo mettono in difficoltà?
Il cane dovrebbe imparare a interpretare bene le nostre intenzioni e per lui sono tutt’altro che intuitive. I cani non si abbracciano tra loro per dimostrarsi affetto.
Le relazioni sono fatte di tempi, di conoscenza di riduzione degli spazi e aumento dell’intimità.
Le carezze sono un contatto confidenziale e richiedono fiducia e conoscenza reciproca.
Ci farebbe piacere ricevere una carezza da uno sconosciuto mentre passeggiamo? Perché dovrebbe far piacere al cane? è un essere senziente, in grado di scegliere e discriminare momenti, affetti e gesti ma li interpreta col suo linguaggio, e va rispettato.

 

Perché avvicinarsi a un cane che non conosciamo?
Non possiamo aspettare che sia lui ad avvicinarsi a noi se vogliamo entrare in relazione?

Alcuni cani hanno un carattere più socievole di altri, per inclinazione individuale.
Questi cani sono particolarmente portati alla tolleranza delle nostre manipolazioni inopportune, sulla testa e sul corpo, anche se gli arrivano all’improvviso da uno sconosciuto. Esteriormente non hanno nessuna reazione sconveniente, non sembrano neanche infastiditi.
Altri cani invece potrebbero reagire mostrando il loro disappunto.
Tutto questo ci dovrebbe già dare indicazioni se le nostre carezze possono far piacere a un cane che non vive con noi, un cane che incontriamo per la prima volta, magari in un bar. Siamo proprio sicuri che voglia essere toccato? Abbiamo la certezza che il nostro contatto sia per lui un momento di benessere? Le affettuosità non dovrebbero essere imposte.

Ovviamente anche per il cane con cui condividiamo la vita è molto importante sapere e capire quali sono le zone dove apprezzerà di più le carezze. Anche scoprire dove non vuole essere toccato, ci fornirà informazioni importanti. L’intimità è diversa, quindi se ci sono punti che non ci concede di toccare potrebbero esserci delle motivazioni fisiche dovute a un malessere. L’attenta osservazione aumenta la conoscenza.

 

Dove accarezzare il cane?

Non ci sono regole ma in linea generale possiamo riassumerlo così: dorso, addome, e tronco, sono generalmente zone dove il contatto è apprezzato.
La testa, la coda e gli arti, possono essere accarezzati ma bisogna farlo con gradualità e precauzione, soprattutto se è poco che viviamo con quel cane.
A volte si rende necessario trasmettere al cane tolleranza alle manipolazioni in punti che lo infastidiscono per questioni di salute, ad esempio la visita veterinaria, per controllare se ha zecche o spine al ritorno da una passeggiata in campagna.
Dobbiamo fare in modo che non diventino momenti più spiacevoli del dovuto.
Non sempre è facile trasformare un fastidio in emozione positiva ma dobbiamo provarci, ci vuole tempo, pazienza e umiltà. Piccoli passi per grandi risultati.
Il cane è una creatura meravigliosa e saprà sorprenderci.
Non tutte le zone del corpo percepiscono i tocchi allo stesso modo, e per ogni individuo questa mappa è diversa. Accarezzare un cane sulla testa non è sbagliato se con quel cane ci conviviamo o lo conosciamo bene. Se invece incontriamo un cane per la prima volta, potrebbe interpretare il nostro gesto come qualcosa di invadente e di preoccupante.

Un’altra differenza sta nella pressione che mettiamo nelle nostre carezze. Eviterei pacche troppo invadenti, anche se il cane vive con noi.
La carezza data utilizzando il palmo della nostra mano è un’affettuosità più confidenziale, mentre l’utilizzo del dorso è un tocco più discreto adatto a cani appena conosciuti o timidi e riservati.
Teniamo sempre presente che la carezza può rappresentare per il nostro cane un premio, attenzione a quando le facciamo!

 

Non dimentichiamoci delle vibrisse (o baffi)

Sono peli lunghi, ruvidi e duri che si trovano sul muso del cane, nella zona labiale e sopra le orbite e ce ne sono anche sulla parte posteriore degli arti anteriori all’altezza del carpo.
Sono profondamente radicati nella pelle e i follicoli delle vibrisse sono pieni di nervi che inviano messaggi sensoriali al cervello del cane.
Danno al cane la possibilità di percepire l’ambiente, soprattutto quando il cane si muove al buio.

Per concludere teniamo presente che ogni cane ha delle preferenze sulle zone in cui preferisce essere toccato. Assicuriamoci che i cani che non conosciamo vogliano interagire con noi e ci permettano di accarezzarli.
Non dimentichiamoci mai che i cani ci guardano con occhi da cane ma, fortunatamente per la nostra incolumità, sono più tolleranti di noi alla nostra maleducazione nei loro confronti.

 

Un grazie speciale ad Anne Bigi Schuster (ACE Instructor, ABSolute Animal® Senior Instructor), per avermi insegnato e trasmesso la consapevolezza di quanto sia importante e delicato accarezzare il cane, quanta importanza abbiano l’osservazione e il rispetto per questa meravigliosa creatura.