Parlare di cani, di noi con loro, di passeggiate, di giochi da fare insieme, di come condividiamo con loro la nostra giornata.
Gli argomenti sarebbero davvero tantissimi ma, forse, quello che più ricorre nelle richieste fatte a chi si rivolge a un educatore cinofilo è della difficoltà di portare in passeggiata il cane senza questi tiri il guinzaglio.
Eccoci qui! Lo scoglio più grande.
Forse, visto dalla parte del cane, uno dei motivi per cui tira è perché non è nato per passeggiare con una corda che lo tiene legato a noi, ma per muoversi in libertà.
Se tutti i nostri cani avessero la possibilità di muoversi liberamente, quando e come vogliono, sicuramente questo problema non sussisterebbe.
Nei miei ricordi di bambina, quando andavo a trovare i miei nonni a Bolsena, i cani erano liberi, i cancelli delle case erano aperti, forse una vita più semplice, sia per noi sia per loro. I tempi andati portano con sé cose belle e brutte, esattamente come quelli attuali. Noi dobbiamo partire da qui, dalla nostra realtà. I cani, quaranta o cinquanta anni fa, erano sicuramente molto meno di quanti ce ne sono oggi. Il loro numero, in questi ultimi anni, è aumentato in maniera esponenziale. I ritmi della vita sono cambiati.
Forse è un pochino difficile immaginare di poter lasciare circolare liberamente tutti i cani che vivono con noi. I motivi sono molteplici e non ultimo è che siamo sempre responsabili del nostro cane, del suo benessere e della sua tutela.
Ognuno di noi a riguardo avrà pensieri e opinioni diversissime, ma di fatto questo guinzaglio dobbiamo utilizzarlo.
E’ indubbio che il cane abbia bisogno di libertà e troveremo necessariamente il modo di lasciargliela vivere nel rispetto di tutti, ma cerchiamo insieme di trovare il lato positivo del guinzaglio e di come poter vivere sereni le passeggiate insieme.
Grazie a uno dei miei cani in particolare, Cico, mi sono concentrata moltissimo su quest’argomento e gli ho dedicato, e lo faccio tuttora, molti dei miei pensieri e dei miei dubbi.
Proviamo per un attimo a concentrarci sull’oggetto guinzaglio.
Cosa ci viene in mente?
Se cerchiamo una qualche definizione, troviamo: “una corda con cui legare il cane e tenerlo sotto il nostro controllo”, oppure “laccio che serve a trattenere il cane per sottometterlo alla nostra volontà”. Forse ce ne sono ancora di descrizioni ma, tutte vertono allo stesso immaginario.
Proviamo invece a pensare al guinzaglio come un ponte relazionale, un qualcosa che ci permetta di fare esperienze insieme al nostro cane, ugualmente appaganti e divertenti in totale sicurezza. Il guinzaglio utilizzato per unire le esigenze del cane a quelle nostre.
La mia idea di camminare col cane non prevede che mi stia accanto perché mi obbedisce ma perché è piacevole anche per lui stare insieme a me. Una passeggiata insieme, dove vengono messe in gioco fiducia reciproca e voglia di intendersi.
Come? Concentrandoci sulla scoperta di come il cane vede il mondo e cercando chiavi di lettura che migliorino la nostra comprensione del suo modo di comunicare. Che rafforzino la relazione e l’intesa che abbiamo col nostro cane.
Iniziamo col fare un elenco degli argomenti a favore dell’utilizzo del guinzaglio.
Una competenza in più nel suo bagaglio di esperienze. Non è una punizione ma una abilità. Per noi, averlo vicino è un modo per verificare cosa lo interessa. Lui si accorgerà che a noi importa ciò che sta facendo e al contempo ci assicuriamo che non ingerisca qualcosa di dannoso.
Con facilità avremo modo di guardare dove mettiamo le nostre sei zampe; in questo periodo di vipere, forse non è cosi negativo starci attenti.
Camminiamo insieme, condividiamo momenti, facciamo gruppo. Vicini possiamo condividere giochi.
I motivi per cui un cane tira il guinzaglio in passeggiata sono davvero moltissimi; esce troppo poco, torniamo a casa non appena fatti i bisogni, non ama i luoghi dove lo portiamo a passeggio, andiamo solo e sempre nei soliti posti, parliamo al telefono durante le uscite, ignoriamo le caratteristiche di razza. A volte tira perché ha fretta di fare i bisogni perché le uscite sono poco frequenti. Non conosciamo bene quelle che sono le sue esigenze individuali. Non ha la libertà e la fiducia adeguate alle sue necessità.
Tanti sono i motivi. Un elenco lunghissimo, uno per ogni cane.
Siamo due specie diverse noi e i cani. Ognuna con le sue necessità e peculiarità. In aggiunta, le razze di cani e gli incroci sono tantissimi e hanno, tutte, motivazioni diverse.
Proviamo a immaginare la passeggiata come la vede il cane, col naso!
Fuori del nostro appartamento un turbinio di odori raggiungono il naso del cane.
A questo punto, qualche volta, la passeggiata diventa un vero incubo, ma possiamo invece trasformarlo in un momento di scoperta e conoscenza del nostro cane.
Che razza è il mio cane? Cosa dice il suo patrimonio genetico? Gli piace passeggiare tra la gente? E anche in questo caso, le domande da porci sono innumerevoli. L’osservazione e la consulenza di un professionista possono sicuramente esserci d’aiuto.
Se pensiamo che il cane non deve ma può cambieremo il modo di vivere le passeggiate insieme, ci immergeremo nel suo fantastico mondo e scopriremo l’arricchimento che deriva condividendo il nostro vivere con una specie diversa da noi. Una ri-scoperta della nostra vita insieme.
Il cane, una creatura meravigliosa, con interessi, esigenze e tempi, diversi da noi.
Un essere vivente che può insegnarci una valanga di cose. Richiede impegno? Sì, moltissimo. Ma sarà interessante, divertente e arricchirà il nostro quotidiano, l’aver scelto di vivere col cane.
Non è magia se il guinzaglio, la maggioranza del tempo della nostra passeggiata, sarà lasco. Saremo noi che guardiamo al cane con un’altra prospettiva.